Il primo anello della catena è formato dai lavoratori: è importante capire che, dietro ad ogni prodotto, c’è la storia di una comunità che ha lavorato per farlo arrivare nelle nostre mani.
I produttori si localizzano nei paesi del Sud del Mondo e sono prevalentemente, ma non necessariamente, organizzati in cooperative; la cooperativa è infatti il tipo di organizzazione che permette il coinvolgimento di un numero sempre più alto di piccoli produttori, garantendo al tempo stesso la possibilità di un controllo democratico su tutti i processi della produzione stessa.

La filiera produttiva del commercio equo non si arresta però soltanto a questo primo passo: molti dei prodotti necessitano infatti di un processo di trasformazione che non può essere svolto nei paesi del Sud (p. es. la torrefazione del caffè, la trasformazione del cacao in cioccolata ecc.). Questi processi avvengono quindi in Italia, affidati ad aziende che devono però a loro vola garantire standard etici e ambientali di alto livello. Sempre più spesso questo genere di lavorazioni viene affidato a cooperative sociali e di reinserimento, la cui finalità sociale aggiunge valore a tutta la filiera del commercio equo.

 

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